“Il tempo attorno” debutta al Teatro Biondo di Palermo: la vicenda familiare di una coppia di magistrati, nella Sicilia delle stragi di mafia degli anni ’80

Una nuova produzione del teatro palermitano ispirata alla storia personale dell’autore e regista, figlio di Roberto Scarpinato e Teresa Principato, magistrati antimafia.Interpreti dello spettacolo sono Roberta Caronia, Giandomenico Cupaiuolo, Emanuele Del Castillo, Alessio Barone, Gaetano Migliaccio.

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Debutta domani in prima assoluta, l’8 dicembre 2023 alle ore 21.00 al Teatro Biondo di Palermo, Il tempo attorno, ideato, scritto (con la supervisione di Lucia Calamaro) e diretto da Giuliano Scarpinato, una nuova produzione del teatro palermitano ispirata alla storia personale dell’autore e regista, figlio di Roberto Scarpinato e Teresa Principato, magistrati antimafia.

Interpreti dello spettacolo sono Roberta Caronia, Giandomenico Cupaiuolo, Emanuele Del Castillo, Alessio Barone, Gaetano Migliaccio; le scene sono di Diana Ciufo, i costumi di Dora Argento, il suono e le luci di Giacomo Agnifili.

Repliche fino al 17 dicembre.

Il tempo attorno è un viaggio nella memoria, uno scandaglio lanciato nelle acque mosse del passato nel tentativo di riportare a galla la perla rara di un senso, di una ragione che tenga tutto insieme. Nel cono d’ombra che dagli anni ’80 della seconda guerra di mafia si allarga fino al processo Andreotti, si dipana la vicenda familiare di una coppia di magistrati antimafia, che nello spettacolo si chiamano Michele Vetrano e Paola Randazzo e sono interpretati da Giandomenico Cupaiuolo e Roberta Caronia, del figlio Benedetto (interpretato da Emanuele Del Castillo), costretto a crescere troppo in fretta, e di due agenti della scorta, De Piccolo e Mansueto (interpretati da Alessio Barone e Gaetano Migliaccio), che li affiancano costantemente.

Gli accadimenti si succedono a un ritmo innaturale, come se qualcuno avesse impresso una velocità doppia alla moviola dei giorni: le stragi Falcone e Borsellino, l’omicidio del piccolo Di Matteo, il “processo del secolo” a carico dell’uomo più potente d’Italia, Giulio Andreotti. Tutto questo entra prepotentemente nella casa del piccolo Benedetto, che vede volar via l’amore dei suoi genitori, l’innocenza dell’infanzia e ogni certezza, a partire da quella della vita stessa.

Accade di chiedersi, dopo lunghi anni di rabbia, risentimento e amore mescolati insieme: “Ne sarà valsa la pena?” Attraverso il Teatro, luogo eletto della catarsi, Giuliano Scarpinato lancia al pubblico questa domanda, facendo i conti col proprio passato, che corre parallelo a quello di tutti noi, affinché le ferite di una famiglia e quelle di un Paese, riaperte con grazia e coraggio, possano diventare occhi vigili sul presente e sul futuro.

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