Tradizioni, Santa Croce sull’Arno celebra la XXXI festa dell’Amaretto

L'8 dicembre le iniziative dedicate al tipico dolce locale

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Santa Croce sull’Arno celebra il suo dolce tipico con una giornata ricca di iniziative. La trentunesima edizione della Festa dell’Amaretto Santacrocese è in programma l’8 dicembre, con la tradizionale sfida culinaria tra gli amarettai per il dolce più buono, mostra mercato, mercatino di Natale, musica, giochi e spettacoli per bambini.

La giornata inizia alle 10.00 con l’apertura della mostra mercato in Piazza Matteotti dove gli amarettai, per l’occasione, allestiranno a festa i loro banchi e i fruitori avranno la possibilità per tutta la giornata di assaggiare e comprare gli amaretti degli artigiani santacrocesi.
Alle 10.00 in Piazza Garibaldi e in via Turi si terrà il tradizionale addobbo dell’albero di Natale Unicef da parte degli alunni di tutte le scuole di Santa Croce sull’Arno, e i più piccoli potranno divertirsi con il laboratorio a cura di Ciaf Maricò e con “Gioca la piazza”, giochi da tavolo e a terra, costruiti con legno e materiale di recupero che creano un’animazione senza tempo. Nel pomeriggio, alle 15.00, in piazza Garibaldi andranno in scena “Abracadabra”, spettacolo di magia comica per bambini e adulti e il laboratorio di bolle di sapone giganti.

Torna per questa edizione anche il concorso Amaretto d’Antan, la gara riservata a tutte le cittadine e a tutti i cittadini che custodiscono una ricetta di famiglia e che vorranno cimentarsi nella preparazione del dolcetto tipico. L’amaretto in gara dovrà essere consegnato entro le ore 12.00 presso lo stand di Slow Food in Piazza Garibaldi; in premio una lezione di Passione Cucina tenuta da Viola Leporatti presso la Scuola Università della Cucina Italiana a Firenze.

Nel pomeriggio si entra nel vivo della manifestazione.
Alle 16.00 in piazza Matteotti, Sara Brancaccio, pasticcera e food blogger, terrà uno show cooking creando dal vivo un dolce a base di Amaretto, mentre Guido Mori, direttore della Scuola Università della Cucina Italiana, terrà una dissertazione sul nostro dolce tipico. Alle 17.00 l’attesissima proclamazione dell’Amaretto d’oro 2023, ideato dalla Gioielleria Baroni. A chiudere la festa alle 17.30 il concerto della Banda Echo Beach in Piazza Garibaldi. Per tutto il giorno il centro storico sarà animato da mercatini natalizi, Slow Food Street e negozi aperti.

La festa è organizzata da Comune di Santa Croce sull’Arno, dagli Amarettai santacrocesi, dai commercianti del Centro Commerciale Naturale di Santa Croce sull’Arno con la preziosa collaborazione di Confcommercio e il patrocinio della Regione Toscana.

L’amaretto e la sua storia

La Festa dell’Amaretto si celebra l’8 dicembre, Immacolata Concezione, giorno in cui Santa Cristiana, in pellegrinaggio ad Assisi, sette secoli prima di Lourdes e Fatima, ebbe in visione la Vergine Maria.
Nel Monastero di Santa Cristiana, luogo sacro a cui i santacrocesi sono particolarmente devoti, nasce la ricetta dell’amaretto: era usanza per le suore di clausura locali donare ai benefattori del luogo di culto il dolcetto a base di mandorle, uova e zucchero. La ricetta viene fatta risalire alla fine dell’Ottocento, anche se la leggenda la vuole antecedente, data l’antichità del monastero le cui fondamenta furono gettate addirittura nel 1286, quando Oringa Cristiana Menabuoi fondò una piccola casa religiosa basata su regole agostiniane. Negli anni Cinquanta poi la ricetta dell’amaretto, che era rimasta segretissima fino ad allora, venne regalata dalle suore alle proprietarie di un piccolo bar che si trovava di fronte al monastero. Le due donne, fervide religiose, facevano da ponte fra la clausura e il mondo esterno, assolvendo anche ad importanti incombenze per la comunità. Fu quindi un segno di ringraziamento, come è sempre stata la missione di questo biscottino povero ma gustoso, per molti anni simbolo appunto di devozione e di gratitudine espresse nel periodo natalizio. L’Amaretto è ormai diventato un prodotto della tradizione locale, è possibile trovarlo tutto l’anno in vendita nei panifici e nelle pasticcerie che ancora portano avanti la sua storia in nome di Santa Cristiana.

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