Sapore di Mare compie 40 anni: quella “azzurra celeste nostalgia” intramontabile

Il film diretto da Carlo Vanzina compie 40 anni. La polaroid di un'epoca, la foto istantanea di una epoca che allora quasi tutti avevano vissuto, che molti snobbavano ma che oggi tutti vorrebbero rivivere o vivere

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C’è un film che in queste settimane festeggia 40 anni dalla sua uscita nelle sale cinematografiche: si tratta di Sapore di Mare, datato 1983, che resta saldamente un cult anche tra le nuove generazioni.

Sapore di MarePerché in fondo siamo stati tutti ragazzini come i protagonisti della vacanza a Forte dei Marmi. Tutti in fondo d’estate innamorati cotti di una Marina o di un Luca, tutti in un ritrovo come la Capannina e tutti con dei genitori uguali a quelli di quel viaggio in Versilia.

E poi la forza di un cast eccezionale: Jerry Calà all’apice della sua carriera, e Christian de Sica, milanese quasi credibile. La dolcezza di Marina Suma, la voglia di crescere in fretta di un ottimo Gianni Ansaldi, attore che poi scelse la televisione e la fotografia non puntando più di tanto sul cinema, l’indimenticata e sfortunata Karina Huff, attrice inglese scoperta da Gianni Boncompagni, morta nel 2016 a soli 55 anni. Per due volte è stata colpita da un tumore.

Karina Huff e Christian De SicaE su tutti una splendida Virna Lisi, che per quel film vinse il Nastro d’Argento e il David di Donatello, entrambi come miglior attrice non protagonista.

E poi Carlo Vanzina, regista del film, che seppe miscelare ironia e sentimento, dando inconsapevolmente vita ad un’opera immortale.

Jerry CalàIl film ha cristallizzato un’epoca dalla quale nessuno vuole più uscire perché, ammettiamolo, rimane la culla dei sogni adolescenziali di tutti a prescindere dall’anagrafe. La spensieratezza. Il benessere economico. I primi sogni erotici. Il pudore dei valori.

È diventato la polaroid di un’epoca, la foto istantanea di una epoca che allora quasi tutti avevano vissuto, che molti snobbavano ma che oggi tutti vorrebbero rivivere o vivere perché l’hanno visto in tv e si sono accorti che intorno a loro il copione è oggi molto diverso, molto più asettico e tecnologico, asociale in un mondo dominato dai social.

Semplicemente, come dice Virna Lisi alla fine del film ricordando il passato: «Sai cos’è? È che ci batteva il cuore, ci batteva forte il cuore». 

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