Fabiola Morabito e Riccardo Frezza nel videoclip ‘Alleluja’ di Eugenio Picchiani

Presentazione di successo al Caffè Letterario di Roma. Per l’occasione l’artista ha eseguito alcuni brani dal vivo accompagnato dal Maestro Sergio Lepidio.

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“Alleluia” è il nuovo singolo del cantautore Eugenio Picchiani, in radio, nei digitali store e nelle piattaforme streaming dallo scorso 19 maggio. Il videoclip che accompagna il brano è stato presentato il 18 maggio al Caffè Letterario di Roma. Per l’occasione l’artista ha eseguito alcuni brani dal vivo accompagnato dal Maestro Sergio Lepidio.

“Alleluia” racchiude un forte messaggio di spiritualità e speranza, il riconoscimento e il profondo rispetto per Madre Terra, per l’umanità intera che grida al cielo un canto di lode. Perché solo ritrovando e conservando i valori che ci aiutano a sentirci vivi e uniti si supera l’insuperabile.

Il videoclip, regia di Nino Villani, prodotto da Romarteventi con la collaborazione di DreamWorld Movies, è stato girato nel piccolo borgo di Sterpeto di Assisi, in Umbria. Un posto immerso nella natura, nel quale si respirano il valore della semplicità e la bellezza dei luoghi, caratteristiche che rispondono in pieno al messaggio di pace del brano.

Attraverso il “donatore di luce”, interpretato da Massimo Zamponi, il “senzatetto” interpretato da Riccardo Frezza e la “ragazza pura di cuore” interpretata da Fabiola Morabito, traspaiono l’amore e l’energia sprigionata dalla generosità.

A proposito del nuovo singolo e del nuovo video Eugenio Picchiani racconta: «Tutto è nato dopo un sogno fatto in una notte di fine pandemia nel quale dirigevo, come un direttore d’orchestra, un grande coro che intonava proprio “Alleluia”. L’idea è stata poi trasferita nel videoclip perché l’intento è quello di divulgare a più persone possibili un messaggio di gioia, di grandi possibilità che possono nascere da cose semplici. Tutto cambia quando facciamo entrare in noi quella luce che nasce dall’unione delle forze, consapevoli che siamo in ogni essere vivente, in ogni fratello meno fortunato. Non si può restare indifferenti a queste “solitudini”».

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