Sette domande. Michele Noschese, in arte Godzi: «La musica, una maniera affascinante per esprimere le proprie emozioni»

In arte Godzi, in pochissimo tempo è diventato un “astro musicale” nel panorama europeo dei dj producer.

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Non un brand ma una vera e propria professione che sta avendo sempre più successo tra le attività more cool della new generation; non a caso Michele Noschese, in arte Godzi, pur essendo figlio di un noto chirurgo partenopeo ha abbracciato con entusiasmo questa mission , divenendo in pochissimo tempo un “astro musicale” nel panorama europeo.

Michele Noschese in arte Godzi; qual è l’origine di questo soprannome?
“Un po’ deriva dai miei movimenti “godzilleschi” e poi Godzi è il diminutivo di “Godzilla”, il mio idolo di quando ero bambino, protagonista di cartoni animati e di tanti film”.

Lei è figlio di un medico molto noto; perché non ha seguito le orme paterne?
“Per la verità mio padre è stato il primo a consigliarmi di non studiare Medicina perché la professione di medico se si svolge con coscienza e dedizione assoluta,  è una vera e propria missione umanitaria che non lascia spazio a qualunque diversivo, sport o altro. Io ho accettato il suo consiglio ed ho cominciato fin da piccolissimo a giocare a calcio; a quattro anni mi sono rotto femore e tibia ma nonostante ciò , ho proseguito nel mio percorso sportivo arrivando a giocare in serie C1 con la Cavese. Con il passare degli anni, dopo avere subito diversi infortuni, l’ultimo nel 2016 con la rottura del crociato,  mi sono fermato e mi sono dedicato alla musica, una passione che coltivo fin da bambino. Nel 2011 ho acquistato la mia prima consolle poi piano piano, lasciando il calcio e avendo più tempo libero a disposizione, la mia inclinazione musicale si è rafforzata fino a che non ho deciso di abbracciare la professione di dj “.

Ibiza è la mecca della musica elettronica; lei si è trasferito a vivere lì per inseguire il suo sogno? Cosa lo attira?
“A Ibiza ci andai in vacanza il primo anno nel 2008, due anni dopo che l’Italia vinse il campionato del mondo;  ne rimasi talmente affascinato da decidere di farmi più stagioni estive lì, in quel luogo magico, prestandomi a svolgere qualunque attività dal pr nei locali notturni al cameriere. Chi parla di Ibiza pensa sempre alla trasgressione, ma non è assolutamente così, nel senso che è un’isola fatata dove si può fare qualunque attività,  dagli sport acquatici al trekking. Personalmente di Ibiza mi ha colpito la sua carica di energia vitale, al punto da farmi trasferire lì in pianta stabile, acquistando anche una casa , dedicandomi  completamente alla musica e alla produzione”.

Il primo step nel mondo della musica è stata la professione di dj?
“ Sì, e successivamente ho frequentato l’Ibiza Talents Academy dove fanno anche produzione di musica, conseguendo il diploma”.

Qual è il primo pezzo che ha prodotto?
“Il titolo è “Wait a minute”, un EP che è uscito con Agape Muzik. Sono due tracce, una si chiama “Wait a minute”, mentre l’altra si chiama “ Tasty smile”. Questa è la mia prima uscita con un’etichetta discografica che si chiama appunto Agape Muzik di Melanie Ribbe, che è una dj molto importante che spazia da Miami a Ibiza”.

Che cos’è per lei la musica?
“Una maniera affascinante per esprimere le proprie emozioni”.

Cosa c’è nel suo futuro?
“ A parte l’Europa – giro il mondo, tra Parigi, la Svizzera ed altri paesi europei e tra breve approderò anche sui Balcani – spero di fare quanto prima il mio primo tour in America. C’è un importante etichetta discografica che sembra abbia accettato la mia traccia, ma non ho ancora firmato nessun contratto, incrociamo le dita!”.

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