Auguri Renato Pozzetto, eterno ragazzo di campagna

Festeggia oggi gli 80 anni l'attore milanese, uno dei simboli della comicità italiana.

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Oggi compie 80 anni uno dei “senatori” della comicità italiana: ecco, il segreto del successo di Renato Pozzetto è in quell’aria imbambolata, la surrealtà di un personaggio che diverte perché sembra implacabilmente fuori sincrono con una realtà che non riesce a capire. Un grande ingenuo, un innocente Candido che con la sua estraneità riesce a mostrare quanto il vero paradosso non sia lui, ma tutto ciò che gli ruota intorno.

Ci piace fargli gli auguri ripubblicando la poesia che Vegas De Laroja, per il 75° compleanno di Renato Pozzetto, compose per lui. Ritratto fedele dell’uomo e dell’attore ancora amatissimo tra il pubblico, che ricorda a memoria battute e personaggi:

“Ho mandato a cagare più io in tutta la storia del cinema italiano che nessun altro.
Ma si sa… il “vai a cagare pirla” … oggi non lo si usa quasi più…
Chi riesce a fregarsene dei problemi poi alla fine vince sempre.
Sono un appassionato di auto, ho figli e ho una bella casa fuori dalle balle.
Mi mancano quelle belle vie di Milano vuote dove si girava in bicicletta.
E la scena del trattore in piazza San Babila…fantascienza se pensiamo a cosa c’è oggi…
Ma va bene così…
Oggi le persone vivono freneticamente con il taaac…
Se pensate alla velocità di tutto e tutti…
Accompagni i figli a scuola… taaaac…
Torni a casa e prepari da mangiare… taaaac…
Guardi tua moglie e pensi che ti sei sposato per amore e non per altro… taaaac…
E la tua felicità è un taaaaac…
Che posizioni in fondo alle frasi perché in quel momento sei felice ed infelice…
Felice perché hai tante cose… infelice perché le cose che non avevi prima ti mettono a disagio in quel momento…
E vorresti tornare indietro alla tua semplicità.
E così la società d’oggi va forte…
E i ragazzi sono pieni di troppe cose che non possono far nascere un qualcosa che si possa definire Trash…
Anzi oggi c’è troppa poca leggerezza…
E le generazioni mie Teocoli, Boldi, Abatantuono, Villaggio…
Non le eguaglierà nessuno.
Perché noi abbiamo fatto epoca…
Con le nostre vite, le nostre abitudini e le nostre tristezze e le nostre tragedie.
Perché un comico che può far veramente ridere deve “sorbirsi” esperienze di ogni genere…
E la bellezza di una faccia che si riconosce e’ proprio questo…
Se mi riesci a guardare negli occhi ti sentirai a casa…
Una casa che si chiama “Italiano”…
Come le belle cose che si facevano tra il 1960 e il 1990…
Poi tutto diventa difficile…
Ed è un peccato non per me che ho anche l’umbrela…
Ma più per voi che ridete poco e vi divertite male.
Provate dunque ad usare un Taac per ogni cosa che fate…
Anche se siete tristi ripetetevi…
“Sono triste taaaaac…”
“Sono felice taaaaac…”
Vedrete che prima o poi un sorriso arriva.
Ecco quello sono io…

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