Fuga dalla città: alla ricerca dell’eccellenza ai Castelli Romani

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Credits: Giovanna Onofri ph. per DG experience

Letto così sembrerebbe quasi lo slogan di uno Smartbox, di quelli che abitualmente acquisti o regali a qualcuno per un bel viaggio. Chi non ne ha mai avuto uno!?! Eppure, una fuga dalla città all’insegna del gusto e del relax è possibile… anche se ti trovi nella Capitale. Il caos di Roma spalanca le porte alla voglia di evasione, magari in direzione dell’incantevole cornice dei Castelli Romani. A pochi minuti d’auto dall’Urbe, nel mezzo dei Colli Albani un tempo territorio vulcanico, sorge l’ampia zona di campagna dominata da dolci colline e vegetazione lussureggiante che culmina nei borghi antichi di Marino, Grottaferrata, Frascati, Castelgandolfo, Albano Laziale – solo per citare i principali. Dalla terrazza privilegiata dell’accogliente azienda agricola Castel de Paolis, fra Marino e Grottaferrata, si può godere di un panorama mozzafiato sulla cappa di afa e smog che avvolge la città eterna anche nel pieno dell’inverno. Ma non siamo qui solamente per parlare di paesaggi. 

Giovanna Onofri ph.

Lo scenario è arricchito dalla sapienza e dal lavoro di anni, che viene custodito in questa come in altre aziende dei Castelli Romani dedite alla produzione di vino e di altre eccellenze del territorio. Il Lazio è una regione spesso ritenuta “sfortunata” dal punto di vista enologico, ma solo per soffrire la vicinanza con mostri sacri del vino quali Toscana, Abruzzo, Umbria e Campania. Non è solo questione di confine geografico, ma talvolta anche di mentalità, se questa terra stenti a volte a decollare nel mercato vitivinicolo dalla tavola del ristorante alla grande distribuzione. Accompagnati nel tour della vigna, ora desolatamente spoglia e in attesa dei primi germogli di primavera, dal padrone di casa Fabrizio Santarelli, managing director presso l’azienda Castel del Paolis, entriamo del vivo del nostro wine tasting alla ricerca dell’eccellenza.

La visita con degustazione di vari vini e prodotti tipici abbinati ha beneficiato della competenza dello staff di casa e del sommelier specializzato Daniele Graziano. Un modo per aprire al gruppo, fatto di profani e di tecnici del vino, quella porta semichiusa che era per molti il vino laziale. Lo dicono anche le guide, da Gambero rosso a Slow Wine. Il Lazio avrebbe delle enormi potenzialità, ma spesso è il non fare rete che non agevola l’emergere di tante piccole realtà ancora racchiuse in ottime Igt.

Giovanna Onofri ph.

Le Doc, quanto a denominazione ed etichetta, sono poche, ma di rilievo. Partiamo dal Frascati (in foto nella sua versione Doc), bianco paglierino annata 2016 nella sua versione chiamata “Campo vecchio” (13,5%). Un blend di uve Trebbiano, Malvasia e Bombino. Il Frascati Superiore costituisce invece la Docg prima fra le eccellenze dei castelli. Sempre bianco, per non confonderlo con la più ampia specie detta appunto Castelli Romani – vino rosso – di cui Frascati è una sottozona. Anche il “Donna Adriana” non è da meno, più sapido e spigoloso del primo, ideale con una porchetta locale, da vitigno Viogner 80% e Malvasia del Lazio 20%. Piuttosto forte, vista la sua gradazione al 14,5 % (tantissimo per un bianco fermo). Lasciamo le Igt ed i bianchi per passare ai rossi, spesso frutto di uvaggi differenti e misti di vitigni autoctoni come il Cesanese, uniti abilmente a percentuali gradevoli di Merlot, Shiraz, Cabernet Souvignon o Montepulciano. La cucina romana è nota per le sue pietanze grasse, a base di guanciale o pancetta, di uova e formaggio pecorino, al pepe, oppure di carne bianca come l’abbacchio. Non possiamo di certo non menzionare l’amatriciana o la carbonara, ma torniamo per un attimo ai nostri vini. Perchè la chiusura, dopo un assaggino di “Quattro mori” rosso riserva 2001 direttamente dalla parte più recondita e polverosa della cantina, arriva con il passito. Il dolce è servito in abbinamento a questo interessante vino dolciastro che prende il nome di “Muffa Nobile” (composto in parte anche da Moscato giallo).

A fare il resto, è naturalmente il luogo. Un terreno misto di argilloso e vulcanico, per la presenza anticamente di vulcani oggi spenti, che pochi chilometri in là hanno dato origine ai laghi di Albano e di Nemi. Il cuore pulsante dei Castelli Romani, scrigno di bontà e di eccellenze tutte da scoprire.

A rivederci a tutti dalla cantina Castel de Paolis, Grottaferrata (RM)

 

 

 

 

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