Sette domande. Il Miele D’Angelo: intervista a Nello d’Esposito

Uno degli ingredienti più utilizzati per i dolci tipici della tradizione napoletana, durante il periodo natalizio, è stato senza ombra di dubbio il Miele. Lo chef Paginasette ne incontra uno dei maggiori produttori della Penisola sorrentina, per scoprire insieme tante piccole curiosità.

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Apprezzato sin dall’epoca dei faraoni, decantato dal sommo poeta latino Virgilio nel IV libro delle Georgiche, amato oggi come allora da grandi e piccini, il Miele resta uno degli alimenti preferiti in assoluto. Prodotto dalle api, nonostante il passare dei secoli, conserva inalterate le sue proprietà.

Paginasette, in occasione delle festività natalizie, periodo in cui il miele viene spesso utilizzato in cucina, ha incontrato Nello d’Esposito, uno degli apicoltori più conosciuti della Penisola sorrentina, produttore del Miele D’Angelo, che gentilmente ha risposto alle nostre 7 curiosità:

  • Per quale motivo hai deciso di intraprendere questa professione?

Questa professione è stata iniziata per hobby dal mio papà circa venti anni fa. Ad un certo punto della mia vita, mi sono ritrovato a dover scegliere cosa fare da grande: da amante della natura, ho deciso così di proseguire l’attività di mio padre.

  • In cosa consiste il tuo lavoro. Puoi illustrarcelo brevemente?

Il mio lavoro fondamentalmente si divide in due grandi settori. Durante la prima parte dell’anno, da marzo a settembre, mi occupo della produzione, andando a controllare i vari apiari sparsi per tutta la Penisola sorrentina. Negli altri mesi mi occupo della commercializzazione, anche se solo in minima parte.

  • Puoi descriverci le varie tipologie di miele di tua produzione, soffermandoti sulle varie differenze e proprietà di ciascuna?

I mieli che noi produciamo in Penisola sorrentina sono pressoché cinque:

  • Acacia
  • Millefiori
  • Arancio
  • Melata
  • Castagno

Ogni tipo di miele presenta specifiche proprietà fuorché non sia manipolato dall’apicoltore. L’Arancio, per esempio, è un calmante naturale, combatte l’insonnia, lo stress, gli stati d’ansia. L’Acacia è adatto, a piccole dosi, anche ai diabetici oltre che ai bambini piccoli, perché non ha sapore. La Melata è un miele che ha più sali minerali, enzimi, vitamine, ed è molto ricco di ferro. Il Castagno è ottimo per chi ha problemi alle vie urinarie, problemi di digestione. Il Millefiori invece, a seconda del nettare che le api hanno bottinato, cambia volta per volta.

La cosa importante da dire è che i mieli più scuri sono e più fanno bene. Tutti i mieli con il passare del tempo devono cristallizzare, fatta eccezione dell’Acacia, del Castagno e di alcune Melate.

Il territorio della Penisola sorrentina ci offre un miele di ottima qualità a discapito però della quantità: essendo costituito principalmente da terrazze, le api consumano di più e producono di meno.

  • Perché preferire un miele locale ad uno commerciale?

Soprattutto preferire un miele italiano ad una miscela di mieli comunitari ed extracomunitari. Un miele italiano sappiamo di sicuro che è controllato. Generalmente un apicoltore locale è garante della qualità, perché ci mette la faccia. Della miscela di mieli extracomunitari non si conosce bene la provenienza.

  • Come può dunque sopravvivere la professione dell’apicoltore in Penisola sorrentina?

Ultimamente la professione dell’apicoltore è stata colpita da grandi problemi dovuti soprattutto all’utilizzo dei pesticidi e sementi geneticamente modificati che arrecano problemi al polline e quindi all’ape che muore. Ultimamente è stata approvata a Bruxelles una normativa che consente l’uso di sostanze nocive che danneggiano l’uomo e le api. Le api sono sentinelle del territorio. In un territorio sano, si riesce a produrre, per esempio, la Melata, solo se il contadino non ha fatto uso di pesticidi.

  • Ogni seconda domenica del mese partecipi attivamente al mercato Slow Food, a Piano di Sorrento. Quali caratteristiche presenta, dunque, il tuo prodotto per rientrare a far parte di questo regime?

I miei prodotti sono a Km 0, accertati anche dagli agronomi Slow Food. Mi piace partecipare al mercato perchè vedo tanto entusiasmo da parte degli agricoltori, ma anche perché si è venuta a creare una rete di contatti con altri produttori. Inoltre, stimo molto il Fiduciario della Condotta Slow Food Costiera sorrentina e Capri: Mauro Avino.

  • Per i nostri lettori: con quali cibi consigli di abbinare il miele, affinché ne possano essere esaltate tutte le qualità?

Ho il privilegio di fornire quattro ristoranti stellati. Da quello che ho potuto constatare, viene usato un tipo di miele più dolce con i formaggi stagionati. Qualcuno fa le Ricottine di bufala con miele di Castagno, altri usano il miele di Arancio con il Provolone del Monaco stagionato 24-36 mesi. Il miele Millefiori o la Melata sono più adatti per le salse per le carni.

E per le zeppole e gli struffoli?

Rigorosamente un miele di Arancio.

 

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