Maratea: vincere l’afa di agosto all’ombra del Redentore

Calette incontaminate, colori, profumi e panorama mozzafiato. L'ideale per una vacanza lontano dal caos quotidiano

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“La Basilicata esiste, è un po’ come il concetto stesso di Dio…o ci credi, o non ci credi” (Cit. – Basilicata coast to coast, 2010). Partiamo con questa citazione tratta dal celebre film di Rocco Papaleo, dal sapore quasi mistico, per parlare di Maratea: un angolo benedetto – in tutti i sensi – della costa tirrenica. Un angolo dove al mare si alternano sfumature blu e verde smeraldo come la vegetazione e contrastanti con la montagna brulla e scoscesa, intervallo naturale fra la costa campana e quella calabrese. Da questo angolo privilegiato per natura partiva la buffa spedizione di musicisti con a capo l’attore lucano, originario di Lauria, per raggiungere in più giorni a piedi l’altra sponda della Basilicata. Una regione che dall’affaccio unico ed incantevole sul Tirreno, Maratea appunto, giunge dal lato opposto fino al mar Jonio.

Per adesso ci fermeremo alla tappa iniziale di questo viaggio ideale, senza addentrarci nel cuore della Lucania agreste e meno conosciuta, un tempo terra di Briganti, che riserviamo magari ad un racconto autunnale. Siamo in agosto e si sa, tutti hanno voglia di mare. Il Cristo Redentore – posto in cima alla vetta più alta del litorale con accanto il santuario di San Biagio, protettore della comunità locale – rappresenta un simbolo per Maratea e dintorni.

La statua, che ricorda per alcuni toni quella più famosa del Corcovado a Rio de Janeiro, protegge idealmente la cittadina dall’alto.

Di sera è suggestivo ammirarne il suo candore da giù, magari passeggiando per i vicoli del centro antico o lungo il porticciolo turistico.

 

 

Una vera perla, appunto detta qui la perla del Tirreno, lontana dal turismo di massa e da quel ritmo forsennato che anima le riviere più ‘discotecare e caciarone’ famose in altre parti d’Italia. Chi soggiorna a Maratea in pieno agosto lo fa perchè ha voglia di relax, di stare a contatto con mare, natura e buon cibo. E questa località ne ha da offrire davvero, andando lungo la costa nord e sud della cittadina in provincia di Potenza, magari in barca per goderne a pieno scorci e bellezze naturali.

Le spiagge di Fiumicello, di Castrocucco e Marina di Maratea, così come tante altre calette quali ‘Il Porticello’ (foto) o la spiaggia Luppa della frazione Acquafredda, sono tutte esempio di un turismo balneare non asfittico nè oppressivo, ma misurato e quasi elitario, dove regnano la pace e l’armonia.

Un territorio dai tratti unici, con scorci di panorama unici al mondo e che sanno di mistico…appunto. Ritrovare se stessi e riflettere comodamente in riva al mare cristallino, ammirare le bellezze architettoniche della città delle 44 chiese (Maratea), assaggiare un buon piatto di qualche specialità lucana di mare o anche salumi tipici dell’entroterra. L’offerta è ampia, con eventi di livello ma mai confusionari quali il festival del cinema lucano tra fine luglio ed inizio agosto, generalmente. L’edizione di quest’anno ha perfino lasciato incantato il toscanaccio Leonardo Pieraccioni, attore e regista dalla verve inconfondibile che in diretta tv ha addirittura elogiato la terra in cui è venuto per trascorrere il weekend che lo vedeva ospite della kermesse e lanciare il suo prossimo show in teatro con gli amici di sempre, toscani doc anche loro, Carlo Conti e Giorgio Panariello. Ma anche il lucano doc Papaleo è stato più volte protagonista dei suoi film. E dunque da lui ripartiamo per racchiudere in poche righe le bellezze di questo lembo di Basilicata nel quale, una volta arrivato, puoi davvero pensare di restarci per sempre e di credere a quanto vedi.

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